Io, non tu: riprendere il mio nome

Vent'anni fa, la cameriera dei Gale scambiò accidentalmente il sedativo per un integratore alimentare e lo iniettò nella figlia appena nata di Connor Gale, provocandone la morte. Temendo di essere incolpata, la domestica trovò un altro bambino per sostituire la bambina e abbandonò la figlia originaria in mezzo alle montagne. Sorprendentemente, la figlia non morì ma fu salvata e cresciuta da Mary Cooper, che andò lì per seppellire il suo bambino defunto. Vent'anni dopo, Zoe Cooper lavora presso Gale Group. Tuttavia, le sue umili origini portano a continui maltrattamenti da parte di Natalie Gale, l'impostore che ha usurpato il suo posto nella famiglia Gale. Natalie arriva addirittura ad accusare falsamente Zoe di furto e a sottoporla a costante umiliazione.